Santi

San Luigi (Ludovico) IX Re di Francia

Luigi nasce a Poissy nel 1214, figlio del re Luigi VIII e di Bianca di Castiglia. Nel 1226 muore il padre che ha regnato tre anni; a Reims, a 12 anni, viene consacrato erede alla corona, con il titolo di re di Francia: Luigi IX. Ma Luigi non governa e Bianca di Castiglia assicura la reggenza fino al 1236. Viene incoronato re di Francia a Reims il 29 novembre 1226. Sposa Margherita, figlia maggiore di Raimondo Berenguer, conte di Provenza, a Sens, il 27 maggio 1234 ed ha undici figli, di cui nove sopravvissuti.
Fu un sovrano che subì l’influenza di una madre prepotente che trattava questo re adulto come un bambino, prolungando la reggenza, osservando tutti i suoi atti e riprendendo il potere durante le sue assenze. Ma, Luigi IX trascorse la maggior parte della sua vita sforzandosi di rappresentare la figura del sovrano cristiano ideale.
A lui si debbono il rinnovamento dell’economia del paese, la fondazione di ospedali, la promozione della giustizia con leggi pubblicate sotto il suo nome, istituì la Camera dei conti, riformò nel 1263 la moneta che si impose rapidamente in tutto il paese, contestando le prerogative signorili.
Nel 1230 proibì l’usura e non la tollerò neppure agli ebrei, che sino allora erano stati esentati; non permetteva atti osceni o discorsi volgari a corte e chiunque veniva sentito bestemmiare veniva citato a giudizio. Era un autentico sostenitore della pace, anche come fonte di benessere economico.
Era terziario francescano ma dal momento che non poteva seguire le pratiche di povertà e gli eremiti che tanto ammirava, emulava la loro umiltà e faceva della penitenza una costante della sua vita. Si fustigava contro le tentazioni di lussuria e di golosità ed indossava un cilicio sotto le vesti regali.
Il re era noto per l’onestà, specialmente nell’osservanza di patti e di accordi.
Il comportamento di Luigi IX, sempre estremamente imparziale, era inusuale all’epoca infatti, una volta nominò una commissione speciale per indagare sugli abusi di potere della casa reale.
Si sforzò sempre di promuovere la pace: proibì le guerre private tra i signori feudali e persino alcuni sovrani stranieri gli chiesero di fare da giudice nelle loro contese. La sua umanità e generosità erano eccezionali, fondò un ospedale per trecento ciechi, donava regolarmente cibo ai poveri dai suoi cancelli, servendoli di persona, mentre per ogni provincia del regno teneva elenchi di persone bisognose che aiutava.
Era fedele alla Chiesa e ai suoi ministri. Godeva della compagnia di sacerdoti virtuosi ed intelligenti che consultava per istruire la sua coscienza.
I suoi contemporanei lo ritenevano certamente un santo non tanto per i suoi successi politici o militari quanto per il suo comportamento giusto, modesto e coraggioso anche durante la prova: nella malattia, in prigione, e quando perse la moglie ed il figlio.
Luigi IX ebbe l’ardire di intraprendere un’altra crociata contro l’Islam, quando il sultano di Egitto si impadronì di gran parte della Palestina: fu vinto dalla peste scoppiata nel suo esercito di sessantamila uomini. Steso su di un letto, coperto di cenere e cilicio, con le braccia aperte come in croce, spirò il 25 agosto 1270 a Tunisi. Il papa Bonifacio VIII canonizzò Luigi a Orvieto il 6 agosto 1297. La sua ricorrenza è il 25 agosto (memoria facoltativa) e l’Ordine Francescano Secolare lo festeggia come compatrono con S. Elisabetta d’Ungheria